Il “NON FORMALE FILMICO”: l’abito non fa il video – manifesto sette

Non ci risulta che in musica siano state bandite le dissonanze e nemmeno che in pittura si dipinga solo alla maniera iperrealista ma è fastidioso rilevare che nell’impero tecnologico si pretenda, da tutto ciò che ha una natura video-filmica, un’odiosa pulizia formale e comunicativa, prioritaria e assoluta, la cui assenza determina una scarsa considerazione. Noi, che operiamo mediante il NON FORMALE FILMICO, ne dichiariamo l’esistenza. Invitiamo a diffidare dall’effimera autonomia di tutto ciò che è leccato, laccato e sembra brillare di luce propria e invitiamo a provare curiosità per ciò che appare opaco e imperfetto e necessita di essere toccato, preso e orientato in direzione di luci differenti. Lasciamo ad altri il millantare la completezza filmica in un’unica soluzione ed in un unico luogo. Quest’ultima, per noi, matura e si ottiene altrove. Ogni nostra esternazione non è che una componente di un discorso-percorso ben più ampio e complesso che non arriva ad esaurirsi dopo un andamento lineare, ma si ripete, rinnovandosi ed arricchendosi, in un flusso circolare. L’abito non fa il video e mentre gli altri continuano a vestirsi, noi, semplicemente, ci copriamo.

(2011)